Per arrivarci in auto:
Da Firenze/Rufina si va verso Dicomano e poi si gira per San Godenzo/Forli.
Dentro San Godenzo, ad un tornante, si tira a diritto per CASTAGNO D'ANDREA.
Un po' dopo Castagno d'Andrea la strada diventa sterrata ed arriva alla Fonte del Borbotto.
... e poi a piedi...
Lì (ma d'estate e fine settimana primaverili anche un po' prima: il parcheggio sarà affollatino) si lascia l'auto prende il sentiero 17.
Sono circa 200 m di dislivello in salita, prima di stradello (in leggera salita) e poi di facile mulattiera (che sale un po' più decisa).
Poi, una volta svalicati, piccola discesa su sentiero, che sbuca su stradello che si fa in leggera salita e poi in falsopiano fino poco sopra la sorgente. (il tempo di percorrenza da adulti è un'oretta).
Sono circa 200 m di dislivello in salita, prima di stradello (in leggera salita) e poi di facile mulattiera (che sale un po' più decisa).
Poi, una volta svalicati, piccola discesa su sentiero, che sbuca su stradello che si fa in leggera salita e poi in falsopiano fino poco sopra la sorgente. (il tempo di percorrenza da adulti è un'oretta).
Lungo lo stradello (sulla sinistra), poco prima che diventi mulattiera, c'è la Gorga Nera. La leggenda casentinese racconta vi sia nato il mostro Badalischio. «Più o meno il suo aspetto doveva essere il seguente: uno strano serpente, grande come un uomo, con occhi rossi in grado di paralizzare la malcapitata preda. Alcune leggende affermano che l'alito del badalischio sia estremamente velenoso, addirittura mortale. Il badalischio viene spesso raffigurato con una corona od un diadema, che a volte gli copre gli occhi. In altri casi viene descritto con ali cartilaginose e testa di uccello» (Wikipedia).
In tutti i casi, è uno dei pochi posti dove si trova una particolare specie di rana, la rana temporaria.
in allegato le carte e il kml del percorso (che si può caricare sul cell o tablet con oruxmaps o google earth).
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